Abbigliamento Intimo Femminile

L’intimo donna è costituito da una serie di indumenti definiti intimi perchè a contatto diretto con la pelle. Oltre a rivestire un ruolo funzionale, sono spesso utilizzati per migliorare il proprio aspetto. Leggi la guida per conoscerne storia, caratteristiche, tipologie, e come scegliere l’intimo donna in base a criteri di comfort, qualità, prezzo e corretta informazione per il consumatore.

Abbigliamento intimo femminile

Storia della lingerie femminile

Se come afferma un anonimo pensatore “la bellezza è opinabile, ma sulla bruttezza sono tutti d’accordo”, da sempre l’uomo ha cercato ogni rimedio e soluzione per apparire più fascinosi ed attraenti agli occhi non solo degli altri, ma di noi stessi che ci guardiamo nei mille specchi della vita. Già i Romani amavano prendersi cura del proprio corpo. Vanitosi e narcisi, adoravano i massaggi, i profumi, gli olii e quant’altro.

Allenavano la propria muscolatura quasi quotidianamente e, udite udite, gli uomini non tolleravano la vista di seni femminili troppo grandi o, peggio ancora, cadenti e flosci. Questo perché risvegliava in loro il ricordo dei costumi delle donne barbare, evidentemente per loro riprovevoli e disgustosi: le popolazioni germaniche, infatti, avevano capi assai arcaici e rudi: nessun tipo di mutande o simili, ritenute superflue visto l’uso regolare di calzoni e pantaloni.

Nello specifico pare che i Goti tenessero a pelle delle tuniche bianche mentre i Longobardi utilizzassero un indumento protettivo per i genitali e, addirittura, delle vere e proprie camicie da notte. Ma tornando ai romani che tanto disprezzavano i seni pericolanti, c’è da aggiungere che, ovviamente, le donne non potevano che regolarsi di conseguenza. Gli accorgimenti erano due: o ci si affidava al “mamillare”, una fascia di cuoio che appiattiva il petto e ne conteneva la crescita, o allo “strophium” che, esattamente come i più moderni reggiseno criss-cross, sosteneva senza stringere o comprimere. Se però il problema persisteva ed il seno era davvero abbondante, si ricorreva al cosiddetto “cestus”, un corpetto di cuoio soffice e morbido o addirittura ad un vero e proprio corsetto che, partendo dall’inguine, raggiungeva la base del petto.

Quest’ultimo ha una storia assai antica che giunge direttamente dalla cima dell’Olimpo in cui, pare, sia stata per prima Venere a consigliarlo a Giunone, notoriamente prosperosa, a cui, tra l’altro, si deve l’aggettivo “giunonica”. Insomma, sia che vi rispecchiate in Venere, dea dalle forme perfette per antonomasia, o nella più sfacciatamente opulenta Giunone, non lasciate nulla al caso: la biancheria intima più adatta a voi sta fremendo da dietro quella vetrina del negozio in fondo alla strada. Vi sta letteralmente aspettando. Chiamando. Tendete l’orecchio: non sentite anche voi quella vocina?

Tipologie

Ecco un elenco delle varie tipologie di lingerie disponibili sul mercato:

  • Babydoll, una camicia da notte corta o un negligee da indossare di notte.
  • Busto, un body correttivo usato per modellare e dare forma al corpo.
  • Body, copre il corpo dal collo alla vita.
  • Boxer, un tipo di mutande chiamato così perché somiglia ai pantaloncini maschili.
  • Brasliana, via di mezzo tra un perizoma e uno slip molto sgambato.
  • Brassiere
  • Calze autoreggenti
  • Camicia da notte, un indumento leggero, poco aderente, che può arrivare all’altezza delle cosce (babydoll) o coprire tutte le gambe (peignoir).
  • Camicia da notte Jersey – Una T-shirt lunga e poco aderente, in cotone, poliestere, nylon o chiffon, che può essere indossata come un Babydoll.
  • Canottiera, senza maniche e aderente, copre la parte superiore del corpo.
  • Cheeky, espone la parte bassa delle natiche.
  • Collant
  • Corpetto, stretto e aderente al corpo.
  • Culotte, mutandine che coprono anche i fianchi.
  • G-String, una striscia di tessuto sottile che passa tra le natiche ed è collegata a una fascia attorno alla vita. Può essere indossato come bikini o indumento intimo, sia da uomini che da donne.
  • Giacca da notte, indossata sopra una camicia da notte o un negligee quando si sente freddo o ci si vuole coprire.
  • Giarrettiera
  • Gambaletto, assomiglia a un paio di pantaloncini stretti per atletica.
  • Mutandina
  • Negligee
  • Pagliaccetto
  • Peignoir
  • Petticoat
  • Perizoma
  • Reggicalze
  • Reggiseno
  • Slip, mutandine sgambate.
  • Spanky-Pants, “Spankies” (mutandine coordinate al costume, indossate dalle cheerleader).
  • Sottoveste
  • Tanga
  • Teddy
  • Uniforme da cameriera Francese, una forma di indumento femminile che ricorre tra le fantasie maschili.

Calze

Immortale il ricordo di quello streap-tease, un pò grossolano ed ironico ma assolutamente degno di nota, che Sophia Loren improvvisò di fronte ad un Marcello Mastroianni inebriato, in una celebre scena del film “Ieri, Oggi e Domani”. Nel film Altman “Prêt-à-porter”, Altman realizzerà il replay di questa glorioso spogliarello davanti al quale, tra l’altro, Mastroianni si addormenterà. Ma questa è un’altra storia. Il punto è che sfilarsi un’autoreggente seduce. Incanta. Strega. Conquista per sempre. E se nel vostro cassetto non ce n’è alcuna traccia, correte a comprarne un paio, perché funziona davvero.

La calza non segue soltanto i vostri passi e la linea della vostra gamba, ma ogni vostra esigenza e necessità. Ogni vostro capriccio e vanità. D’altronde la calza nasce con la donna e con il suo naturale ed innato sex appeal e proprio per questo vive in simbiosi con ciascuna di noi. Le tiriamo, le graffiamo con l’unghia fresca di manicure, le strappiamo definitivamente con la zip dello stivale…ma poi le risistemiamo con un po’ di smalto ed entrambe, noi e le calze, siamo pronte per nuove avventure. Possiamo disprezzarle per la loro delicatezza o amarle alla follia per la loro grande comodità, ma comunque non ci libereremo mai di loro. Perché? Perché l’inverno è troppo duro e rigido da sopportare a piede nudo e perché gli uomini ne vanno pazzi.

Potrete scegliere tra mille colori e fantasie, più o meno elasticizzate, autoreggenti per le temerarie pronte a sfidare ogni legge gravitazionale o classiche per le tradizionaliste, a rete, con la famosa riga (durante la guerra disegnata con il pennarello direttamente sulla gamba) o a mezzo dito (con il rinforzo che copre la punta delle dita).

Sia che siate aficionadas del gambaletto che copre il polpaccio o delle parigine (in gergo “Thigh-Highs”) che invece proseguono fino a metà coscia, potrete optare per una calza opaca (dalla trama spessa e scura, solitamente di 40 denari o più), velata (dalla fibra sottile che va dai 15 ai 20 denari) o velatissima (in fibra finissima di pochi denari che garantisce ed offre il massimo della trasparenza): basta scegliere in base ai denari, unità di misura utilizzata per definire la trasparenza della calza.

Ovviamente, più basso è il numero che troverete scritto sulla confezione, maggiore sarà la velatura proposta e, con essa, maggiore il rischio di durare meno. Inventato nel 1958, il collant risulta essere la scelta più comoda sebbene la calza, magari accompagnata da un efficace reggicalze o da una più audace giarrettiera, può rivelarsi il miglior alleato nel ribaltare le sorti di una serata che non va come dovrebbe. Insomma, dedicato a chi preferisce il lieto fine.

Reggiseno

Vero e proprio imperatore della biancheria intima femminile, il reggiseno è l’amico intimo e fidato di ogni donna. Che amiate indossarlo persino sotto al pigiama o che preferiate girare per le strade del mondo senza, ognuna di noi ha, almeno una volta nella vita, provato l’ebbrezza di allacciare quei gancetti dietro le spalle. E ogni maschietto, almeno una volta nella vita, li ha sganciati.

E’ un’emozione, un brivido, un gesto talmente piccolo da risultare estremamente incantevole, intrigante. Magico. La nostra femminilità è tutta in quei gancetti che come una qualsiasi serratura che si rispetti, ha una combinazione da scoprire, decifrare e mettere in atto. La parola d’ordine è delicatezza. Spontaneità. Naturalezza. Candore.

Le stesse qualità con cui ci si dovrebbe avvicinare ad una donna. C’è quello a balconcino (con le coppe a mezzaluna e con il punto di attacco delle spalline –opzionali- molto laterale che lasciano scoperta la parte superiore del seno), quello a triangolo (data la forma triangolare, copre quasi interamente il seno ed è per questa sua grande comodità che viene solitamente utilizzato per usi sportivi o contenitivi) ed il mitico push-up, quello che promette ciò che non possediamo.

Qualche misura in piu, una maggiore procacità…insomma, è quel tipo di reggiseno che esalta il decolleté e che stende chiunque incontriate per la vostra strada. Il Wonderbra, il reggiseno delle meraviglie, brevettato nel 1967 dalla stilista canadese Louise Poirier e che debuttò con la Playtex nel 1994 in America, è tuttora uno dei più acquistati ed è divenuto addirittura un’icona culturale. Per gli sportivi, ci sono reggiseni che garantiscono un miglior sostegno al seno, proteggendolo ed impedendo eccessivi movimenti ed eventuali strappi durante l’attività fisica.

E per tutte quelle che vogliono stupire e tramortire il loro partner, ecco la soluzione più giusta: il cosiddetto reggiseno “sottoseno”: a balconcino in cui le coppe sono talmente ridotte da lasciare praticamente nudi entrambi i seni, compresi capezzoli e areole. più sexy e trasgressive di così!! (poi urgerà una tempestiva e provvidenziale rianimazione al vostro lui, ma questo è un problema che potrete affrontare tranquillamente in un secondo momento).

Baby doll, bustino, guepiére e reggicalze

Prima di tutto distinguiamo gli uni dagli altri. La guepière è ben diversa dal semplice bustier proprio perché è il classico “due in uno”: il bustino, chiuso sulla schiena con laccetti o piccoli ganci che seguono la silhouette, viene infatti prolungato grazie all’annesso reggicalze ed è munito di stecche che modellano e disegnano le forme del corpo. Alternando tessuti rigidi a trame più elastiche, il seno viene sorretto e messo in risalto dai ferretti che possono essere aiutati in questo (talvolta affaticante!) compito da sottili spalline ton sur ton.

Indumento seducente per eccellenza inventato nel 1945 da Marcel Rochas, la guepière ha un nome per alcuni/e difficile da pronunciare (deriva dal francese “guèpe” ovvero “vespa”, in riferimento a famoso “vitino”), ma una volta indossato lascerà tutti a bocca aperta e sarà difficile dimenticarsene. Per veri intenditori.

Il Baby doll, invece, lanciato di moda dall’omonimo film di Elia Kazan del 1956, da cui lo stesso nome deriva (il nome “doll”, ovvero “bambola” in inglese, era il vezzeggiativo dato alla stessa protagonista del film, Dorothy). Sebbene ci sia chi collega il nome, invece, al modello stesso del capo, molto simile a quello delle bambole, il baby doll è indiscutibilmente una potente arma di seduzione.

Talvolta imprescindibile. Costituito da una camiciola cortissima, spesso abbinato a mutandine coordinate, nasce come sostituto del pigiama, come indumento da notte. Mettendo in mostra gran parte delle gambe e del seno (va indossato rigorosamente senza reggiseno), è oggi sul podio della lingerie tentatrice. Nonostante ce ne siano di tutti i materiali (dalla seta ai sintetici), per chi vuole davvero osare e giocarsi tutto, si può puntare anche al più economico (dal punto di vista dei tessuti, ovviamente). Ce ne sono alcuni in commercio, infatti, con gli oblò nei punti giusti che lasciano poco all’immaginazione (e niente sotto). Per notti very very hot.

Mutandine

Anche qui ci vuole una bella differenziazione: d’altronde lo s’imparava già sui banchi di scuola. Nel cesto delle mele vanno le mele, in quello delle pesche vanno le pesche e così via…non si può confondere, ingarbugliare, equivocare. Soprattutto quando si parla di intimo. Perché la lingerie è personalissima, deve calzarci a pennello non solo esteriormente, ma soprattutto dentro: deve farci sentire a nostro agio visto che nella maggior parte dei casi la mostreremo a qualcuno. Ma anche se così non fosse, bisogna scegliere con cura e cautela il modello più adatto alle nostre necessità, gusti e, soprattutto, forme. Per approfondire la NOSTRA conoscenza, quindi, valutare attentamente le opzioni.

Pizzo, cotone, seta…o ancora, lycra, nylon e addirittura tulle. Ecco in quanti materiali potrete trovare il vostro slip prediletto, capo d’indumento che andrà a contatto direttamente con le vostre parti più intime. Elenchiamo: lo slip è quello classico, simile alla forma di quello maschile. Tradizionale. Classico. Comodo. Pratico. Fondamentalmente completo.

Poi c’è il tanga, slip estremamente sgambato che si mostra sui fianchi con un semplice cordoncino/nastrino/laccetto. Per veri intenditori. Arriviamo al perizoma, croce e delizia per tanti. Posteriormente risulta essere una minima strisciolina di tessuto che va a nascondersi per scomparire completamente all’interno dell’incavo delle natiche: il sedere resta in pratica nudo, al freddo e al gelo. Non brilla per comodità e praticità, c’è chi invece lo usa in qualsiasi occasione e momento della vita. Anche per fare sport.Consigliato per chi ha un lato B brasilianissimo, oggi è invece indossato da moltissime donne di qualsiasi età. Rende giovani e non si vede. Già, non si vede affatto…soprattutto dietro!

A metà strada tra il perizoma e la slip, la cosiddetta “brasiliana” posteriormente ha un triangolo di stoffa che copre solo la parte superiore dei glutei. Proprio per quel suo vedo-non vedo, risulta essere uno dei capi più erotici. Raffinata e per niente volgare, la brasiliana offre in più una grande comodità e libertà di movimento. Praticamente perfetta.

Eccoci all’ultima tappa del nostro viaggio: la coulotte. Slip piuttosto alto, copre tutto il sedere ed una parte delle cosce. Certamente pratica. All’occorrenza sexy. Per donne che sanno cosa vogliono e che non sentono il bisogno di mostrarsi ancora prima di decidere da che parte incominciare.

Come scegliere

Esistono donne che conducono stili di vita differenti, a seconda della loro occupazione, dei loro hobby, dei loro passatempi. Ogni donna vive comunque molteplici situazioni e la seguente categorizzazione non vuole certo circoscrivere e limitare le esperienze della quotidianità femminile. Essa ha solamente la funzione di specificare l’intimo più adeguato per chi prevalentemente svolge delle particolari attività, si approccia a vivere delle specifiche situazioni (parto, matrimonio), ama seguire un determinato stile. Proviamo a descrivere dunque alcune tipologie di donne e la relativa biancheria intima.

  • Sportive e dinamiche
    Chi pratica quotidianamente sport, a livello professionistico e non, avvertirà sicuramente l’esigenza di un intimo pratico, comodo e facilmente lavabile. Esistono, proprio per questo, delle linee sportive, composte da reggiseno privo di ferretto ma estremamente contenitivo, spesso con allacciatura posteriore incrociata dietro, e mutandine completamente in cotone con cuciture poco spesse, che seguono agevolmente ogni movimento. Data la frequenza dell’utilizzo, è importante che questa tipologia di intimo sia di buona qualità e resista ai lavaggi, senza perdere di elasticità.
  • Sexy
    Coloro che, per lavoro o per scelta personale, devono o vogliono indossare molto spesso abiti corti e scollati, pantaloni aderenti ed eleganti, gonne corte e fascianti, sono tenute a prestare particolare attenzione all’intimo che indossano, che dovrà essere consono all’abito e allo stile scelto. Chi infatti opta per un abbigliamento del genere, ama solitamente essere sexy e questo gusto si rispecchia anche nell’intimo. Molto indicati per le donne che amano la sensualità sono i completini di pizzo nero (mutandine o perizoma con reggiseno push up o di altro genere) ma anche di color crema e panna. Attenzione a non confondere la sensualità con la volgarità. Mettere troppo in mostra i capi d’intimo, soprattutto se particolarmente succinti e provocanti, non è certo sinonimo di eleganza e stile. Ricordate infine, soprattutto se indossate abiti molto stretti, di prestare attenzione che non sia troppo evidente il segno del vostro intimo attraverso il vestito. Scegliete dunque intimo liscio e con cuciture quasi invisibili.
  • Classiche
    Si intende, con questa denominazione, l’insieme di tutte quelle donne che seguono uno stile sobrio e mai eccessivo, che amano indossare tailleur dalle linee dritte, pantaloni e giacche semplici, gonne longette o sopra il ginocchio. L’intimo adatto per queste donne è formato da slip o perizoma lisci, senza eccessivi pizzi, e reggiseno coordinato o liscio o con poco pizzo. Le fantasie da scegliere sono quelle semplici, dai colori sobri, mai troppo evidenti. Non sottovalutate mai l’importanza della semplicità: essa infatti è in grado di diventare sensualità elegante, se solo sa essere arricchita da personalità e stile.
  • Eclettiche
    Se ami essere sensuale e conquistare, e in più ami lo stile particolare ed eccentrico, il tuo intimo rispecchierà questo tuo gusto. Avrai tutte le caratteristiche della donna sexy, ma in più privilegerai fantasie appariscenti e forme stravaganti. Si pensi al leopardato, al tessuto lucido di reggiseni e perizomi, ad ornamenti particolari come catenine o ciondoli, che non fanno certo passare inosservato il tuo intimo, che potrebbe anche comprendere guepiere e reggicalze.
  • Post parto
    Il momento che segue il parto è certamente, per quanto bellissimo, piuttosto critico e difficile per le donne, sia per il cambiamento delle abitudini e delle responsabilità, che per il cambiamento inevitabile della propria fisicità. Esistono però dei capi d’intimo specifici che possono aiutare la donna in questo periodo e che andrebbero tenuti in considerazione. Si pensi, ad esempio, al reggiseno da allattamento, estremamente comodo, o alla guaina contenitiva che sarà d’aiuto per ritornare in forma in minor tempo.
  • Spose
    Il matrimonio è un evento che, nonostante i cambiamenti che ha subito nel tempo, è sempre rimasto legato alla tradizione e all’abitudine di alcuni riti ben auguranti, alcuni correlati anche all’intimo femminile. Sembra che porti fortuna, ad esempio, che la sposa indossi, sotto l’abito da sposa, un reggicalze di pizzo. Non mancano mai neanche le calze vellutate e il corsetto o il bustino che caratterizzano molti abiti da sposa. Il bianco domina comunque incontrastato nella donna che si sposa

a cura di http://www.guidaacquisti.net